L’Associazione Spirit Onlus nasce da una bimba speciale, un gruppo di amici, una piscina nuova ed un orologio rotto…
All’inizio di questo millennio c’era una ragazzina speciale, Silvia, che aveva due genitori un po’ temerari, disposti ad interrogarsi e a trovare risposte in luoghi non troppo convenzionali. Paola e Piero, i genitori di Silvia, erano convinti, perché lo avevano toccato con mano, che il rapporto tra la loro figlia ed i cavalli potesse portar qualcosa di buono, ma vivevano a Gubbio e qui nessuno sembrava interessato alle loro teorie, per cui ogni settimana si armavano di sana pazienza, prendevano la macchina e portavano Silvia a “fare ippoterapia” a Fano, nelle Marche. Ma Paola e Piero avevano anche un gruppo di amici che condivideva con loro preoccupazioni, progetti e speranze… un giorno una di questi amici andò per lavoro in un bel agriturismo per verificare i lavori di una nuova piscina e lì incontrò Giulia, una signora gentile, che si offrì di farle fare il giro della tenuta. Durante la passeggiata si imbatterono in un maneggio coperto veramente bello e tra una chiacchiera ed un caffè l’amica dei genitori di Silvia si fece di coraggio e chiese: “Ma questo maneggio sarebbe disponibile un giorno alla settimana per fare ippoterapia?” La domanda era anche un po’ sfacciata, ma Giulia, che era una donna generosa, non se la fece ripetere e rispose: “Per me sarebbe un onore”.
Il più era fatto! Il maneggio c’era, mancavano solo i cavalli. E fu così che all’amica famosa si ruppe l’orologio… che c’entra? Vi chiederete… c’entra, c’entra… perché di persone generose a Gubbio ce ne sono tante, ma proprio tante, per cui, chiacchierando con Marco, che tra le altre cose aggiusta orologi, venne fuori che aveva una cavallina dolcissima, di nome Tita che, guarda caso, il giorno prima si era divertita a portare a passeggio tanti bimbi che l’erano andata a trovare. E allora la tipa di cui sopra, che ormai aveva imparato a non vergognarsi quando chiedeva per una giusta causa, iniziò a parlare di questa idea che con Piero, Paola e Luigino (papà di altro bimbo speciale, Ludovico) stava prendendo forma. Vi ricordate quello che ho scritto sulla generosità degli eugubini? Ecco, appunto, Marco disse: ”Per un progetto così io Tita ve la regalo!” e chiese anche al suo amico Giovanni di fare lo stesso con il suo cavallo Jo.
Ricapitolando: un maneggio coperto (perché a Gubbio se dice di far freddo…), due cavalli, un gruppo di amici un po’ folli per imbastire il tutto c’erano… mancavano dei professionisti seri che operassero con i bimbi, ma per fortuna arrivarono tre splendide fanciulle (Cinzia, Valentina ed Emanuela), che sotto la giuda di una bellissima signora, Stefania, partirono alla volta di Milano per specializzarsi in riabilitazione equestre. Luigino coinvolse praticamente tutti i suoi amici, Piero e Paola misero a disposizione tutta la loro esperienza, parlando con altri genitori di bimbi speciali, il Comune fece la sua parte, grazie all’interessamento di Beba e Aldo, qualcuno si offrì come volontario (ed è ancora con noi, vero Toni e Lili?) e fu così che il 20 Maggio 2004 nacque la Spirit Onlus, che prese nome dal cavallo selvaggio del cartone animato. Ed ancora oggi, con Mery che ha sostituito le prime istruttrici, con Silvia e Ludo che sono diventati grandi, con i cavalli che sono molti di più e con il gruppo di amici che si è un po’ invecchiato, siamo ancora qui…
Testimonianze che ci riempiono il cuore di gioia…
“La prima volta che ho messo piede al maneggio (su consiglio di un’amica) è stata per me un’esperienza molto piacevole, ma le parole non riescono a descrivere la sensazione speciale che ho provato. Non conoscevo minimamente il mondo dei cavalli e anzi ne avevo quasi timore, ma quel giorno, vedere la scuderia, sentire i loro nitriti da vicino come mai mi era successo e ricevere la gentilezza delle persone che ci hanno accolto… vi giuro che per me è stato qualcosa di fiabesco. Davide (mio figlio) è rimasto stupito, folgorato, incantato da tutta la natura e dalla bellezza di quelli che poi sono diventati i nostri amici cavalli. Vedevo i suoi occhietti spalancati e avidi cercare di capire chi o cosa fossero quelle creature. Aveva 2 anni quasi 3 e un quadro clinico complesso che però non ci ha mai spaventato tanto da non farci fare determinate cose. Quando è nato è stato un periodo molto duro. Qualcuno di voi sono sicura che lo capisce, come capisce che con la tigna si cerca di venirne fuori, almeno parzialmente, dopo una diagnosi come la nostra. Dopo gli esami tutti i giorni. Dopo la fisioterapia e la logopedia tutti i giorni. Dopo gli esami di ogni tipo e le analisi quasi tutte le settimane. Dopo 1000 pianti e 1000 sfoghi con le amiche, quelle vere, se ne viene parzialmente fuori. Almeno dal lato emotivo. Arriva un momento in cui inizi a fare 1000 cose in più e a sperare e ad avere 1000 desideri per il tuo bambino speciale. Come del resto lo fa ogni altra mamma ma tu ci metti un po’ di più ad arrivare a questa fase perché c’è tanta roba negativa da smaltire prima. Insomma quello che ho iniziato a sperare per Davide fu che trovasse una passione così grande che gli facesse dimenticare ogni tanto la sua disabilità e che lo facesse sentire bene in questo mondo al pari di ogni altro bambino libero dagli handicap.
Ecco. Quando DADO cavalca LENTICCHIA, ma anche solo quando qualcuno gliene parla, i suoi occhi si illuminano di questa passione così tanto che credo che quello che speravo per lui si sia avverato. Lo abbiamo trovato nella Spirit e in tutte le persone che ci girano intorno, nella loro passione e nel loro impegno verso di noi ma soprattutto nel loro cuore! Così a 4 anni abbiamo scoperto che si può fare riabilitazione divertendosi e ridendo invece che piangendo. E che non vediamo l’ora di farla. Lui che essendo tetraplegico non parla, non cammina e non fa nulla senza aiuto degli altri, la riabilitazione deve farla per forza e come se piovesse. Lui, che grazie anche ai cavalli, ora riesce a tenersi su con la testa e col tronco un po’ di più… e sapete perché? Perché vuole stare seduto bene e farsi dire bravo. Lui che non sa nemmeno cosa significa la parola riabilitazione ma che prima dei cavalli sapeva benissimo che farla era un pianto ininterrotto.
Ora solo sorrisi a 20 denti perché ancora non ne abbiamo 32. E se gli ricordi tutto quello che gli fa fare Mary tira fuori tutto il repertorio di vocalizzi, sebbene vocalizzare non sia il suo forte. Io dal canto mio, da mamma riconoscente per tutto questo, non posso che dire grazie a tutti coloro che fanno della Spirit questo posto così accogliente da farci sentire parte di una famiglia. Cerco di fare del mio meglio per aiutare perché se la Spirit chiudesse i battenti oggi quello che fa illuminare gli occhi di mio figlio come stelle non ci sarebbe più. Non ci sarebbe più tutto quello che ho elencato fino ad ora. Non avremmo tutti quei benefici che la Riabilitazione equestre ci dà. E non potrei sostituirla con un altro sport, non avrebbe lo stesso effetto sia nel corpo che nell’anima. Potrei sostituirla con le terapie che facevamo prima ma non sarebbe la stessa cosa. Torneremmo come prima a piangere tutte le volte. E io Spero proprio che non succeda. E se è vero che in questi 7 anni ho imparato che senza il buio non si riescono a vedere le stelle è altrettanto vero che tra le nostre stelle ci sono loro della Spirit con tutti i loro meravigliosi animali. Che altro dire? Lunga vita alla Spiriti Onlus!”
Sono Alessia una normale ragazza di 17 anni, con la passione, ma soprattutto l’amore per l’equitazione. Ho conosciuto la Spirit all’età di 8 anni, grazie a Maria Luigia Scala, per gli amici Mery, che è stata ed è tutt’ora la mia istruttrice. A quei tempi non avevo ben capito, cos’era la Spirit! Per un po’ ho lasciato. Ho ripreso a dicembre del 2017, ero già più grande e per questo ho iniziato a restare per intere giornate, in aiuto o semplicemente per stare in maneggio ed imparare. Li sono cresciuta come “atleta”, ma soprattutto come persona. Stando al Centro ti accorgi veramente dell’impegno e della dedizione che tutti hanno, perché oltre a fare scuola di equitazione, si fa soprattutto Ippoterapia ed ogni volta che sale un ragazzo/a, un uomo/donna, un bambino apparentemente con problemi, questi sembrano svanire. Il cavallo è a suo agio ed il cavaliere/amazzone ride, è felice… insomma, come se niente fosse. Io devo dire grazie a chi in passato ha voluto e, nel presente, si occupa di questa Associazione. Vedere persone felici migliorare, non ha prezzo… ringrazio tantissimo tutte le persone che grazie alla Spirit si allenano con costanza, uno ad uno, perché ognuno arriva con le proprie paure ed insicurezze, che con i propri tempi riesce a superare e sfoggia il più bel sorriso… per ultimi ma non meno importanti ringrazio i nostri AMICI, i cavalli che sono meravigliosi compagni di vita; insieme ai ragazzi ci fanno vivere momenti indimenticabili. Alla Spirit c’è un’aria familiare. Ci tengo molto perché più volte mi ha fatto emozionare, non trovo parole per descrivere quello che è per me l’equitazione, ma una cosa che adoro di questo sport è che è di tutti nessuno escluso e la Spirit ne è un esempio. Però per capire a pieno venite a viverle di persona e vi renderete conto di quanto bella sia.
L’associazione Spirit Onlus di Gubbio è un organizzazione che fa provare l’adrenalina che si instaura sopra il cavallo alle “Persone Speciali” e ti lascia la possibilità di svolgere l’attività equestre, in completa sicurezza. Ormai è trascorso molto tempo dalla nostra prima cavalcata nel centro, quando subito ci siamo trovati benissimo. C’è da dire che amiamo cavalcare ma non sempre lo facciamo, infatti molte volte ci rechiamo di nostra volontà, dopo aver consultato Mary, la fantastica istruttrice del Centro Spirit, per dare una mano nella scuderia e per i vari eventi che si svolgono durante l’anno.
Come tutti i progetti bellissimi che la Spirit offre, anche il maneggio è altrettanto ben organizzato, è un area spaziosa dove durante la stagione estiva e invernale si svolgono lezioni equestri e ippoterapia. Infine per chi ama cavalcare, è davvero una bella esperienza e con le persone al suo interno ti senti come in una grande famiglia.